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MANNA DAL CIELO WITH @HANOI

March 8th, 2011

A special concert organized by Plastic and l’Otto sunday March 13th in Pesaro by @Hanoi, the new duo by Edoardo Ricci and Stefano Bartolini. If you are around there don’t miss it.

@Hanoi:
electroacoustic improv
Stefano Bartolini : reeds, electronics and circuit bending, objects
Edoardo Ricci : reeds, trombone, electronics and circuit bending

circoloculturale l’otto
Via Bramante 65
Pesaro, Italy

La conversazione by bard(o)iccio

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domenica 13 marzo · 19.00 – 21.00 al circoloculturale l’otto a Pesaro

L’Otto e Plastic presentano

@HANOI

Stefano Bartolini: sax soprano/tenore/baritono, contrabbasso ad ancia, electronics.
Edoardo Ricci: sax sopranino/soprano/alto, clarinetto basso, trombone, electronics.

Via Bramante 65
Pesaro, Italy

I CONCERTI DELLA MANNA DAL CIELO

::::::::::: @HANOI :::::::::::

giocattoli di suono e
dominatori di ottoni
da Firenze

…poi dal cielo il buffet !

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UN PO DI SPLENDIDE INFORMAZIONI E UNA MAGNIFICA DEFINIZIONE DI “IMPROVVISAZIONE” .

@Hanoi:::::::::::::::::::::::::::
Duo di improvvisazione elettro-acustica
Stefano Bartolini : Ance, elettronica e circuit bending, oggetti sonori
Edoardo Ricci : Ance, Trombone, elettronica e circuit bending

Il progetto @Hanoi nasce nel 2010 partendo dall’esigenza dei due/duo di allargare il proprio orizzonte musicale-improvvisativo, ricercando suoni e forme diverse dalla dimensione acustica, senza però rinunciarvi ed anzi cercando una possibile integrazione fra elettronica (costituita da strumentazione specifica e giocattoli sonori trasformati in oggetti produttori di suoni – circuit bending), e strumentazione appartenente alla tradizione musicale occidentale.

Improvvisazione::::::::::::::::::::
In un’accezione ideale, l’improvvisatore è colui che agisce spontaneamente, alla stessa maniera dell’artista che si esercita nella action painting, e lascia scaturire dei suoni con gesto non premeditato. […]
L’improvvisazione è un’attività creativa che rivendica la libertà sotto tutte le sue forme. Il suo fine socioculturale è quello dell’affrancamento dai Diktat politici ed estetici, mettendosi in luce come un’esplorazione costante del materiale musicale. Questa fuga in avanti è nemica della premeditazione, della speculazione, e al limite, della memoria. La sua pretesa è di essere una ricerca all’infinito di risultati mai raggiunti; essa è dunque inesauribile e inesaurita.
(Johanne Rivest, Alea, happening, improvvisazione, opera aperta, in Enciclopedia della musica, Vol. III, p. 318, Einaudi, Torino 2001)

Stefano Bartolini ed Edoardo Ricci::::::::::::::::::::::::::::::::
Stefano Bartolini ed Edoardo Ricci hanno iniziato a collaborare insieme nel Neem (Nuove Eresie Eretico Musicali) nel 1979, incidendo poco dopo il disco “Come eravamo brutti da piccini”.
Il loro percorso musicale si è per molti anni intrecciato nelle situazioni più diversificate :
con Filippo Monico e Guido Bresaola compongono la parte musicale del gruppo di musica e danza “Tutti i nodi vengono al pettine”.
Formano un gruppo con Tristan Honsinger, Sean Bergin, Renato Cordovani, Nicola Vernuccio e Filippo Monico che suonò fra l’altro, al festival jazz di Palmi, al Grey Cat di Grosseto, al Recitarcantando di Cremona .
Fanno parte del Gruppo Contemporaneo ( con Guido Mazzon, Filippo Monico, Massimo Falascone, Angelo Contini e Roberto Del Piano) incidendo il disco “Aspettando i Dinosauri”.
Con la compagnia di danza di Susanna Beltrami allestiscono l’operetta musicale Dressoir di Misha Mengelberg, eseguendo le musiche dal vivo.
Insieme a Eugenio Sanna danno vita al gruppo Padouk.
Suonano in molti gruppi e orchestre come ospiti e nel 1993 fanno parte del gruppo Tempo Urbano. Attualmente sono membri stabili del Jealousy Party, gruppo che…”violenta le suggestioni della musica free più radicale (jazz e non solo), l’avant-rock più torbido, l’elettronica trasversale disturbata e scontrosa maneggiando cut-up eretici, bandistici sabba di percussioni muscolari, tragedia situazionista, schizzi di canzoni, collagismo banzai-noise, fiati dilania(n)ti, laptop e cdj in fiamme e istrioniche manipolazioni vocali. Il mutante progetto esprime con lucido delirio e destrutturata trasparenza la sintesi tra astrattismo creativo, urgenza espressiva, follia avanguardista, teatralità e spirito punk.”